Scopriamo insieme l’isola di BOUVET

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L’isola Bouvet è un’isola vulcanica sub-antartica, nel sud dell’oceano Atlantico, a sud-sudovest del Capo di Buona Speranza (Sudafrica).

L’isola è una dipendenza territoriale norvegese dal 27 febbraio 1930, legittimamente riconosciuta in quanto non rientra all’interno della zona delimitata dal Trattato Antartico, mentre l‘Isola Pietro I è solo rivendicata essendo all’interno della zona del trattato antartico, come anche i territori chiamati Terra della regina Maud. È amministrata dal Ministero della Giustizia norvegese.
 

Antartide, Terra della Regina Maud – Foto da www.nationalgeographic.it

L’isola Bouvet si trova ad una latitudine di 54°26′ S e ad una longitudine di 3°24′ E. Occupa una superficie di 58,5 km², ed è quasi interamente coperta da ghiacciai.

Non ha porti né approdi, solo ancoraggi al largo, ed è difficile da approcciare. I ghiacciai formano uno spesso strato di ghiaccio che si getta con alte pareti nel mare o sulle spiagge nere di sabbia vulcanica. Inoltre, i 29,6 km di costa sono spesso circondati dal pack. Il punto più alto dell’isola è chiamato “Olavtoppen” e si trova a 780 metri sul livello del mare.
 

Immagine satellitare dell’isola

L’isola Bouvet è considerata una delle isole più remote del pianeta. La terra più vicina è Terra della regina Maud, nell’Antartico, si trova a 1.700 km a sud, l’isola Gough (Regno Unito) si trova a 1.600 km a nord. La località abitata più vicina è Cape Agulhas in Sudafrica a 2.200 km a nordest.

Storia

Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier

L’isola Bouvet venne scoperta il 1º gennaio 1739 da Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier, che comandava le navi francesi Aigle Marie.

Comunque, la posizione dell’isola non venne determinata con precisione e Bouvet non circumnavigò la sua scoperta, così rimase incerto se si trattasse di un’isola o di parte di un continente.

Egli battezzò il promontorio avvistato “cape de la Circoncision” e riferì che si trattava del primo lembo di terra del continente meridionale (Antartide).

Essendo però quasi sempre coperta dai ghiacci e spesso celata da dense cortine di nebbia, l’isola non fu più avvistata da altre navi, o addirittura scambiata per l’enorme lastrone di un iceberg; da lì a poco fu catalogata come isola fantasma.

L’isola non venne riavvistata fino al 1808, quando venne individuata da un tale Lindsay, che era il capitano di una baleniera. Anche se non vi sbarcò, fu il primo a determinare correttamente la posizione dell’isola.

Il primo sbarco risale al 1822, quando un certo Capitano Morrell andò a caccia di foche sull’isola. Nel 1825, un certo capitano Norris sbarcò sull’isola, battezzandola Liverpool Island e reclamandola per la Corona Britannica.

Silvio Zavatti

Nel 1898, la spedizione tedesca Valdivia, di Carl Chun, visitò l’isola, ma senza sbarcarvi.

La prima permanenza prolungata sull’isola si ebbe nel 1927, quando un equipaggio norvegese vi rimase per circa un mese; questa fu la base per la rivendicazione territoriale da parte della Norvegia il 1º dicembre 1927, che chiamò l’isola Bouvetøya (isola Bouvet in norvegese).

Il Regno Unito cedette le sue pretese in favore della Norvegia l’anno successivo e l’annessione alla Norvegia avvenne il 23 gennaio 1928. Due anni dopo il 27 febbraio 1930 divenne una dipendenza territoriale norvegese.

Nel suo primo viaggio antartico (dal 25 gennaio al 1º maggio 1959) l’esploratore italiano Silvio Zavatti giunse sull’isola di Bouvet.

Nel 1971, il 17 dicembre l’isola Bouvet e le acque territoriali adiacenti diventarono riserva naturale per decisione del governo norvegese.

L’isola rimane disabitata, anche se una stazione meteorologica automatica vi venne installata nel 1977 dai norvegesi.
 

Il 22 settembre 1979, un test nucleare venne condotto tra l’isola Bouvet e le isole del Principe Edoardo. Il test venne rilevato da satelliti artificiali che individuarono un breve ma intenso lampo di luce; venne individuato anche del pulviscolo radioattivo da parte degli scienziati presenti nel Territorio antartico.

Bouvet, chiamata in modo ridondante “isola Bouvetøya“, è l’ambientazione del film del 2004 Alien vs. Predator

L’Isola di Bouvet è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Atlantico meridionale, a circa 2000 km a sud-ovest di Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. È un territorio dipendente della Norvegia e la sua massima elevazione è il Monte Olav V con 934 metri.

L’isola è coperta da una copertura di ghiaccio e neve per la maggior parte dell’anno, e l’incessante vento e le onde del mare hanno reso difficile l’approccio all’isola.

L’isola di Bouvet è un luogo remoto e poco conosciuto, e come tale, ha alcuni misteri e leggende che circondano la sua esistenza. Uno dei misteri più grandi è che non ci sono tracce di vita umana sull’isola, non ci sono abitanti permanenti e non ci sono mai stati insediamenti umani stabili sull’isola.

Inoltre, l’isola è stata oggetto di diverse spedizioni di ricerca scientifica e di esplorazione, ma molti degli aspetti dell’isola rimangono ancora sconosciuti. Ad esempio, non si sa ancora con certezza se ci siano sorgenti d’acqua dolce sull’isola, e non ci sono informazioni certe sulla fauna presente sull’isola.

Un’altra curiosità riguarda la sua scoperta. L’isola venne scoperta nel 1739 dal Capitano francese Jean-Baptiste Charles Bouvet de Lozier, ma non è chiaro se sia stato lui a scoprirla o se fosse già stata scoperta da altri prima di lui.

In generale l’Isola di Bouvet è un luogo poco conosciuto e avvolto da una certa aura di mistero, ma che ha attirato l’interesse degli scienziati e degli esploratori per le sue caratteristiche uniche e per la sua remota posizione geografica.

L’Isola di Bouvet è anche un luogo di interesse per gli appassionati di ornitologia, poiché ospita una colonia di uccelli marini come le albatros, le gazze marine e i pinguini. Inoltre, è stato recentemente scoperto che l’isola ospita una colonia di leoni marini, che rappresenta una delle più remote e isolate colonie di questi animali al mondo.

L’Isola di Bouvet è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 2015, per la sua importanza ecologica e la sua conservazione della biodiversità.

Tuttavia, ci sono ancora molte domande senza risposta riguardo l’Isola di Bouvet. Ad esempio, non ci sono informazioni certe sulla storia geologica dell’isola, come è stata formata e quali eventi geologici hanno avuto luogo lì. Inoltre, non ci sono prove certe che l’isola sia stata mai abitata da popolazioni indigene o colonizzata in passato.

In generale, l’Isola di Bouvet rimane un luogo misterioso e affascinante, con molte domande ancora senza risposta. Continua ad attirare l’attenzione degli scienziati, degli esploratori e degli appassionati di avventura in cerca di nuove scoperte e conoscenze.

n primo luogo, l’Isola di Bouvet è un territorio dipendente della Norvegia, ma non ha una popolazione permanente e non ci sono insediamenti umani stabili sull’isola. Tuttavia, ci sono state alcune missioni di ricerca scientifica e di esplorazione che hanno utilizzato l’isola come base, tra cui la missione di ricerca oceanografica francese “Tropical Ocean and Global Atmosphere” (TOGA) e la missione di esplorazione dell’Antartide della Norvegia.

In secondo luogo, l’Isola di Bouvet è un luogo di interesse per gli appassionati di ornitologia, poiché ospita una colonia di uccelli marini come albatros, gazze marine e pinguini. Inoltre, è stato recentemente scoperto che l’isola ospita una colonia di leoni marini, che rappresenta una delle più remote e isolate colonie di questi animali al mondo.

In terzo luogo, l’Isola di Bouvet è un luogo di interesse per gli appassionati di geologia, poiché presenta una varietà di rocce vulcaniche e plutoniche, tra cui basalti, gabbri e graniti. Inoltre, l’isola è circondata da una fascia di rocce basaltiche, nota come “scogliere di Bouvet”, che rappresenta un esempio unico di attività vulcanica sottomarina.

In quarto luogo, l’Isola di Bouvet è un luogo di interesse per gli appassionati di meteorologia, poiché presenta condizioni meteorologiche estreme a causa della sua posizione geografica e della sua elevazione. Ad esempio, l’isola è soggetta a forti venti e tempeste, e le temperature possono scendere fino a -20 gradi Celsius durante l’inverno.

Infine, l’Isola di Bouvet è un luogo di interesse per gli appassionati di storia marittima, poiché è stata utilizzata come base per diverse spedizioni di esplorazione e navigazione, tra cui la spedizione del Capitano James Cook nel 1772 e la spedizione del Capitano James Weddell nel 1822.

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